Chi cerca su Google BurnOut spesso trova delle raccomandazioni piuttosto generiche quali: prenditi un giorno di vacanza, parlane al tuo capo, fai più sport. Ciò che sappiamo è che il burnout è accompagnato da una sensazione di distacco dal proprio lavoro, che porta ad un calo dei risultati e del rendimento.
La definizione di burnout, secondo l’OMS (organizzazione Mondiale della Sanità) è la seguente: “non è una malattia”, ma è il risultato di uno “stress cronico sul luogo di lavoro”.
In Svezia o Olanda, pazienti con una diagnosi per un esaurimento correlato al lavoro sono curati da specialisti che utilizzano protocolli riabilitativi specifici. Negli Stati Uniti invece i pazienti di burnout sono trattati con lo stesso protocollo utilizzato per la depressione, l’ansia o i disturbi generali di adattamento.
Curare la propria autostima.
Si stanno ancora facendo ricerche su questo tema relativamente nuovo, ma alcuni studi indicano che l’approccio cognitivo-comportamentale sia di sollievo per i pazienti che soffrono di burnout: si tratta di un trattamento centrato sullo sviluppo di nuove esperienze e comportamenti positivi che aiutino a spezzare una routine negativa.
Tra gli obiettivi della terapia vi sono: una maggiore fiducia delle proprie capacità, affrontare le proprie paure, rilassare corpo e mente, valutare in modo diverso le deformazioni del pensiero, le generalizzazioni o le deduzioni sbagliate.
Adottare nuove abitudini (esercizio fisico, fare una pausa, concentrarsi sul proprio benessere spirituale) può essere difficile all’inizio ma col tempo le sensazioni spiacevoli dovrebbero diminuire o essere meno pressanti.
Dal burnout alla crescita personale.
Fredrik Santoft, psicologo svedese e ricercatore universitario, è riuscito a dimostrare che la terapia comportamentale cognitiva (TCC) conduce a una riduzione dei sintomi di burnout rispetto a trattamenti standard per il reinserimento lavorativo che aiuta le persone a tornare al lavoro. 42 pazienti si sono sottoposti alla TCC hanno riscontrato miglioramenti nel sonno e nella propria autostima e anche il loro burnout è migliorato.
Un altro studio svedese del 2018 ha dimostrato che la TCC basata sulla mindfulness unito allo yoga tradizionale si sono rivelati ugualmente efficaci nel migliorare la qualità percepita della vita di 94 partecipanti in congedo temporaneo dal lavore a causa del burnout.
La TCC basata sulla mindfulness ha aiutato i pazienti ad accettare pensieri e sentimenti dolorosi attraverso una maggiore accettazione di se stessi.
Se pensiamo al burnout come a una forma di stress, allora è ragionevole pensare che la terapia cognitivo-comportamentale (TCC) sia indicata per i pazienti. Questo dice Raphael Rose, direttore associato dell’Anxiety and Depression Research Center a UCLA e psicologo clinico che utilizza l’approccio basato sulla TCC.
“Si può osservare come le competenze acquisite con la TCC siano funzionali affinché il corpo ritrovi il suo centro…“È il modo con cui la fisiologia ci suggerisce di mettere da parte i problemi e ci aiuta a concentrarci sulle soluzioni”.
Per farlo è prima necessario un grande impegno a livello emotivo e psicologico. Imparare la mindfulness, gestire lo stress e tenere l’ansia sotto chiave non è un atto di pura ottimizzazione ma l’inizio di un percorso verso la crescita emotiva e personale.
Millennians e burnout.
I millennial valutano spesso la propria identità e il proprio valore personale sulla base dei risultati del lavoro e spesso non riescono a stabilire un confine netto tra la loro vita personale e quella professionale.
La creazione di una pausa è il primo passo verso la conquista di nuove competenze specie se impegnative o difficili da raggiungere. Prendersi cura di sé in modo efficace, anche grazie a nuove competenze, è la via giusta per la guarigione.
Inoltre, va sostenuto anche sul luogo di lavoro che il burnout è controproducente perché va contro gli interessi aziendali che sono anche il benessere dei lavoratori che vi lavorano
Un’azienda che si prende cura della salute di chi lavora al suo interno, si prende cura, in fin dei conti, della propria salute, del proprio benessere e del proprio successo.
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