Le sigarette elettroniche nascono nel 2003 dal farmacista cinese Hon Link. Attualmente negli USA sono 10 milioni i fumatori di sigarette elettroniche, con giro d’affari di 5,5 miliardi di USD, contro i 40 milioni di fumatori “classici”, che sviluppano un giro d’affari di 120 miliardi di USD. Oggi esistono centinaia di tipi e marche diverse, imitazioni comprese, ma il numero uno è sempre cinese. Non sono soggette alle regolamentazioni delle sigarette tradizionali perché non contengono tabacco, di conseguenza i produttori spesso non comunicano la composizione chimica o le quantità delle sostanze che si trovano nelle cartucce con dentro la nicotina liquida.
Il vapore prodotto dalle sigarette elettroniche non contiene le sostanze tossiche e cancerogene frutto del processo di combustione del fumo di tabacco. Per contro il vapore contiene particelle quali la formaldeide oltre a metalli pesanti (in particolare cromio, cadmio e nichel), che arrivano a contatto dei polmoni causando spesso infiammazioni e allergie. Secondo l’Istituto Nazionale dei Tumori nelle sigarette elettroniche si trovano decine di sostanze tossiche, come la formaldeide che dal 2004 è stata classificata sostanza cancerogena di Gruppo 1. Oltre alle polveri sotti e ai metalli pesanti che sono spesso causa di forme allergiche e infiammatorie.
Le sigarette elettroniche aiutano a smettere?
Uno studio della Georgetown University ha calcolato che ci vorrebbero 10 anni per allungare la vita di 6,6 milioni di fumatori, purché ogni anno il 10% degli stessi passi dal consumo tradizionale di sigarette a quello delle sigarette elettroniche. Per contro c’è il rischio che si creino dei cosiddetti fumatori duali, ovvero coloro che uniscono al consumo di sigarette quello di sigarette elettroniche. In Italia i fumatori di sigarette sono 11,7 milioni e i consumatori di sigarette elettroniche 1,3 milioni, di cui due terzi (il 68%) sono fumatori duali. Sempre in Italia muoiono circa 70.000 persone all’anno per malattie legate al fumo.
E i giovani?
I giovani e chi non ha mai fumato si stanno facendo conquistare dalla nuova tendenza delle sigarette elettroniche. In Italia non ci sono dati statistici ufficiali, mentre negli USA i ragazzi dai 10 e i 18 anni che svapano abitualmente con le sigarette elettroniche sono oltre due milioni. Gli organismi di controllo americano hanno diffidato la Juul Labs, dal promuovere attraverso Instagram le proprie sigarette, simili a una chiavetta USB, direttamente ai giovani e giovanissimi. La Juul contiene un alto tasso di nicotina ed è diventata molto trendy, grazie all’impiego di aromi fruttati ed esotici, come il mango, che rendono gradevole l’esperienza del fumo. Il rischio è sviluppare una forte dipendenza da nicotina senza rendersene conto.
Altria, la società produttrice delle Malboro e di Juul, con una quota di mercato del 9% negli USA, ha deciso di ritirare dal mercato questi prodotti a base di frutti esotici, tanto in voga tra gli adolescenti, e si è detta favorevole a fissare a 21 anni l’età minima per l’acquisto delle sigarette elettroniche.