Obesità è un disturbo alimentare.
Curiamola con l’ipnosi
Perchè l’obesità può condizionare il cervello, perchè l’ipnosi può aiutarlo a comportarsi meglio.
L’obesità altera i meccanismi cerebrali che regolano il consumo regolare di cibo e innesca un circolo vizioso che incrementa a dismisura l’accumulo di grasso corporeo.
L’eccesso di cibo rispetto al fabbisogno del nostro metabolismo porta prima al sovrappeso e poi all’obesità. Ma sembra essere vero anche il contrario, ovverosia che l’obesità può portare a consumare cibo in eccesso, dando origine a un circolo vizioso difficile da spezzare e anche da comprendere dal punto di vista fisiologico.
In uno studio pubblicato sulla rivista “Science” da Mark Rossi dell’Università della North Carolina a Chapel Hill, negli Stati Uniti, questo disturbo metabolico è stato affrontato nei topi ed è stato messo in relazione con specifiche alterazioni cerebrali, dovute all’obesità, che spingono a consumare cibo sempre di più in modo patologico, e quindi ad aggravare l’accumulo di grasso corporeo. E’ come se l’obesità spezzasse i freni inibitori nei confronti del consumo di cibo.
Il processo che regola la corretta assunzione di cibo si trova nell’area ipotalamica laterale, una regione cerebrale che controlla la maggior parte delle funzioni fisiologiche correlate ai comportamenti motivati da un obiettivo, come quelli legati alla sopravvivenza. Tra questi, sono fondamentali i comportamenti legati alla corretta alimentazione.
Il risultato di quest studio di Mark Rossi, per quanto ancora preliminare, è importante perché fa luce sui meccanismi neurologici che alterano i comportamenti legati all’alimentazione, su cui si avevano informazioni limitate. I dati raccolti potrebbero essere utili per contrastare l’epidemia di obesità, una condizione che attualmente riguarda circa 500 milioni di persone nel mondo: si tratta di una delle principali emergenze sanitarie globali, considerati i numeri in forte espansione, sia nei paesi sviluppati si in quelli in via di sviluppo, ed è correlata a diversi disturbi e patologie, tra cui l’eccesso di colesterolo, l’ipertensione e il diabete.
L’ipnosi clinica e l’ipnosi regressiva sono da diversi anni i principali alleati di psicologi, psicoterapeuti e medici per la cura di pazienti affetti da disturbi dell’alimentazione, in particolare per la bulimia e l’obesità. Ma anche disturbi alimentari più “estremi” come il Binge Eating Disorder detto anche disturbo da alimentazione incontrollata.
Attraverso sessioni di ipnosi il paziente viene portato a uno stato di trance naturale e qui viene messo a confronto con le cause psicologiche sottostanti i disturbi del comportamento alimentare; l’ipnosi serve per rafforzare l’idea di nuove e più salutari abitudini che devono sostituire quelle vecchie e disadattive. L’ipnosi è quindi utile per rafforzare e potenziare altre tecniche di trattamento più tradizionali come la dieta alimentare, la raccomandazione di seguire pasti regolari e quella di evitare cibi non salutari e che generano dipendenza.
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