La trance ipnotica e il percorso terapeutico
Nella trance ipnotica l’individuo riesce a creare nuove realtà soggettive o virtuali, “realtà ipnotiche”, in un certo senso simili al vissuto del sogno. Attraverso la trance terapeutica viene a crearsi la realtà ipnotica nella quale l’individuo è condotto a vivere le situazioni in modo che si avveri il suo desiderio, quello di usare quelle determinate risorse per affrontare positivamente dapprima la realtà onirico-ipnotica e gradatamente in modo successivo la realtà in cui egli vive.
Allora mediante l’attivazione della propria creatività attraverso la psicoterapia ipnotica il soggetto riesce a trasferire il prodotto emozionale delle sue risorse personali nella propria condotta esistenziale e sperimentare quei modelli di vita immaginati e ricercati.
In fondo egli conosce come potrebbe reagire in maniera positiva alla situazione di inabilità e di fastidio e quali mezzi adottare, ma gli mancano gli elementi necessari per poterlo fare.
La psicanalisi e la psichiatria si sono spesso servite dello stato ipnotico, soprattutto nella terapia della nevrosi, ma molte altre sono oggi le sue applicazioni: dalla psicosomatica (contro l’asma, allergie, cefalee, dermatiti, disturbi gastrointestinali, obesità, insonnia, ipertensione arteriosa, tabagismo), al controllo del dolore, dalla preparazione al parto alla sessuologia, al campo dell’immaginario. In quest’ultimo campo, Tilde Giani Gallino ci parla delle cosiddette “tecniche immaginative”, cioè di quelle tecniche che, servendosi della sola capacità di immaginare e di utilizzare immagini reali o simboliche, possono condurre alla guarigione di varie malattie psicosomatiche, alla soluzione di gravi crisi depressive, al dissolversi di molte forme ossessive e al dissuadere di determinati comportamenti nevrotici.
Nei pazienti psicosomatici l’ipnosi ha la possibilità di aprire la via più immediata e profonda all’inconscio biologico-psichico: con le tecniche rilassanti e/o immaginative il soggetto apprende a mobilitare le energie incarcerate nel soma. Secondo Jung la sofferenza è finalizzata alla trasformazione: “la malattia non è altro che l’espressione di un’anima che non ha ancora trovato i suoi significati”.
Posto il ruolo della sofferenza finalizzata alla trasformazione, l’immagine, espressione prima della creatività, oltre che tramite espressivo è anche possibile tramite terapeutico: ogni comparsa e modifica dell’immagine si tradurrà in trasformazione psicosomatica e in seguito anche in modificazione intrinseca vitale.
Nell’ipnosi psicodinamica si somministrano al paziente in trance immagini archetipiche, che indirizzeranno l’inconscio del paziente secondo un vettore positivo: l’azione dell’immagine può attuarsi sia attraverso la via PNEI (E.L. Rossi) mediante modifiche di stati psicobiologici sia attraverso riequilibrio energetico.
Questo tipo di psicoterapia è particolarmente indicata per i pazienti psicosomatici.